Indicatori fisiologici dello stress da trasporto

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Categoria: 46esimo CN2008

1M. Amadori, 1I.L. Archetti, 2L. Montella (1Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale, IZSLER, Brescia  2 USL Bologna)   

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Il trasporto costituisce un fattore stressante ben noto per gli animali di interesse zootecnico, per i quali il trasporto e la macellazione fanno parte integrante del ciclo di allevamento. In particolare, il trasporto si configura come una operazione assai complessa, articolata in fasi distinte di carico, trasporto vero e proprio e scarico in azienda o nell’impianto di macellazione. In tali fasi agiscono sugli animali fattori stressogeni di natura fisica (digiuno, disidratazione, alterazioni del microclima, rumore, vibrazioni, variazioni di intensità luminosa, sforzo muscolare da movimentazione e mantenimento della stazione, lesioni cutanee e muscolari) e psichica (manipolazioni, costrizioni, formazione di nuovi gruppi, esposizione ad ambienti ed esseri umani sconosciuti, nuovi odori e rumori). In tale contesto, la possibilità di alimentazione e abbeverata degli animali gioca un ruolo critico sull’impatto complessivo dello stress da trasporto.

Per tale motivo, un prodotto nutritizio e reidratante in forma di gel è stato sviluppato presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Bologna. Tale prodotto è stato impiegato su pollastre Lohman di 16 settimane di vita in una sperimentazione imperniata sulla valutazione di fondamentali parametri fisiologici (chimica clinica, immunologia clinica ed ematologia), già validati come indicatori di stress in pregresse sperimentazioni nelle specie aviari. Questi parametri sono stati valutati dapprima in una fase preliminare in stabulario (3 prove), in cui il gruppo trattato è stato paragonato a quelli tenuti, rispettivamente, senza alimento e con il normale mangime e acqua di abbeverata. Nella successiva fase trasporto, il gruppo trattato è stato paragonato a quello di controllo, non alimentato e non abbeverato, nell’ambito di 3 prove di trasporto su strada di durata superiore alle 12 ore. Nella fase preliminare, la maggior parte dei parametri considerati è stata significativamente influenzata (P< 0,05) dal fattore tempo trascorso in gabbia (prelievi di sangue a h. 0, 12, 24).A fianco di queste variazioni, è stato pure dimostrato un influsso altrettanto significativo (P<0.05) del prodotto in gel per quanto concerne i seguenti parametri plasmatici: corticosterone, glucosio, sodio. Ad un livello di significatività e ripetibilità inferiore è stato pure dimostrato un influsso importante sui parametri ematocrito (%) e rapporto eterofili/linfociti. Per quanto concerne la fase successiva, il parametro trasporto ha ancora una volta influenzato significativamente la maggior parte dei parametri considerati. Il trattamento con il gel nutritizio ha determinato una evoluzione significativamente positiva (P<0.05) dei parametri corticosterone e lisozima. In una prova su tre, è stata anche accertata una differenza significativa a favore del gruppo trattato per quanto concerne la difesa anti-ossidativa totale (parametro OXY) ed il sodio plasmatico. Le discrepanze osservate tra la fase stabulario e la successiva fase trasporto sono ascrivibili alle peculiarità dello stress da trasporto rispetto al semplice stress di privazione alimentare e idrica, già evidenziate in altre specie animali. In particolare, deve essere adeguatamente considerata la ridotta assunzione del gel nutritizio osservata nella fase trasporto rispetto alla fase stabulario. Tale alterato comportamento alimentare durante il trasporto potrebbe essere in relazione ad una abnorme risposta in citochine infiammatorie ad azione anoressizzante nell’ambito della risposta da stress, da valutare in sperimentazioni successive. Queste dovranno necessariamente collocarsi nel periodo estivo per una opportuna inclusione delle condizioni micro e macro-climatiche più sfavorevoli nella valutazione di efficacia del gel nutritizio oggetto di studio.

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* La ricerca è parte di un progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito della Legge 28/98, con il contributo della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cesena e di imprese del settore avicolo e il coordinamento del Centro Ricerche Produzioni Animali. Hanno preso parte alla ricerca l’Università di Bologna, il Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale presso IZSLER, Brescia e l’Azienda Fortunato Trasporti.